MIOPIA

Date
Feb, 10, 2023

Col termine “MIOPIA” si indica un difetto visivo che consiste nella difficoltà di mettere a fuoco gli oggetti lontani.

Nella miopia, l’immagine osservata non viene messa a fuoco sulla retina, ma converge davanti ad essa con conseguente visione sfocata e distorta da lontano, mentre la capacità di vedere da vicino può essere buona.

Oggi, questa patologia, in virtù dello stile di vita caratteristico dei Paesi industrializzati è in costante aumento: entro metà secolo in Italia, così come nel resto d’Europa, il 75-80% della popolazione sarà miope. Quando la miopia è di tipo medio-grave, ossia supera le 6 diottrie, comporta un rischio maggiore di sviluppare problematiche ulteriori: distacco della retina, glaucoma, maculopatie

 

CAUSE e FATTORI DI RISCHIO

La miopia si evidenzia tra gli otto ed i dodici anni d’età (età scolare), tende a peggiorare con lo sviluppo corporeo durante l’adolescenza e si stabilizza intorno ai 20-25 anni, salvo possano verificarsi variazioni minime più avanti nel corso della vita. In età adulta la miopia può enfatizzarsi per la presenza contemporanea di disturbi del cristallino, come la cataratta e la presbiopia.

Nella maggior parte dei casi, il difetto è acquisito, cioè subentra con il passare degli anni, specialmente in età scolare. Rara è, invece, la miopia congenita, cioè presente sin dalla nascita.

Per quanto riguarda i fattori scatenanti, sempre maggiore importanza sta assumendo la componente ambientale:  Il costante sforzo nella visione ravvicinata, oltre a spiegare l’attuale trend di diffusione della miopia, è alla base anche dell’aumento dei casi di strabismo. Sul fronte della prevenzione, è dunque fondamentale che bambini e adolescenti, sempre più assorti nei loro device e impegnati in attività che mettono sotto pressione i muscoli dell’occhio responsabili della visione convergente, trascorrano più tempo all’aperto, “allenando” anche i muscoli che permettono la visione a distanza. E, per raggiungere un piccolo compromesso che metta d’accordo genitori e figli iperconnessi, gli esperti sdoganano tv e console per videogame che, a differenza di smartphone e tablet, implicano una visione più fisiologica, a una distanza di almeno 1,5-2 metri. Anche per questi dispositivi, tuttavia, vale la regola del buon senso e non bisogna eccedere nella dose di esposizione quotidiana.

 
LA MIOPIA DA QUARANTENA

Prima della pandemia, negli anni 2015-2019 il tasso di miopia misurato tra i bambini di sei anni arrivava al 5,7%. Nel giugno 2020, dopo 5 mesi di confinamento domiciliare, il tasso di miopia in quella fascia di età è salito vertiginosamente al 21,5% e gli scienziati hanno battezzato questo nuovo fenomeno «miopia da quarantena». E proprio a causa delle quarantene per la pandemia, la miopia sta diventando un problema anche per paesi in cui non lo è mai stato, e questo vale anche per quelle zone in cui i ragazzini giocavano molto all’aperto e si sono ritrovati all’improvviso confinati.

 

 

TRATTAMENTI

10 Febbraio 2023

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