Il VI nervo cranico o abducente è responsabile del movimento di abduzione, innervando il muscolo retto laterale omolaterale e un suo deficit inficia, in maniera parziale o completa, la rotazione dell’occhio verso l’esterno.
I sintomi della paralisi del VI nervo cranico comprendono:
La paralisi del sesto nervo cranico (abducente) tipicamente è dovuta a patologia dei piccoli vasi soprattutto nei diabetici, ma la causa è spesso non identificata.
Altre cause:
Per IDENTIFICARE la causa, si deve eseguire il neuroimaging (preferibilmente RM), seguito dalla puntura lombare se i risultati dell’imaging sono normali e si sospetta un’ipertensione endocranica benigna; se si sospetta una vasculite, si deve iniziare con la velocità di eritrosedimentazione (VES), gli anticorpi antinucleo e il fattore reumatoide.
Se nei bambini è stato escluso un aumento della pressione endocranica, considerare un’infezione delle vie aeree superiori.
La terapia consiste nel trattamento della causa scatenante
In molti pazienti, la paralisi del VI nervo cranico regredisce in seguito al trattamento della patologia sottostante. Il trattamento dell’infezione, dell’infiammazione o del tumore quando presenti può portare a un miglioramento.
La paralisi idiopatica e la paralisi ischemica generalmente si riducono entro 2 mesi.
La paralisi del sesto nervo cranico si risolve comunemente quando la causa è non traumatica e può farlo dopo il trauma.
I PRISMI possono eliminare la diplopia in posizione primaria, dritto davanti, ma non in tutte le direzioni. Il potere del prisma può essere ridotto a mano a mano che la paralisi migliora.
L’iniezione diTOSSINA BOTULINICA nel muscolo retto mediale (antagonista omolaterale) può essere una possibilità entro il primo mese dall’insorgenza della paralisi.
L’occlusione di un occhio deve essere attentamente controllata nei bambini per il pericolo d’insorgenza di ambliopia. Dopo il periodo di osservazione, minimo 6 mesi, è possibile eseguire una chirurgia sui muscoli extraoculari per ottenere l’allineamento oculare ed ampliare il campo di visione binoculare.
La sindrome da disfunzione del cristallo si caratterizza per la presenza di alcune delle alterazioni visive più comuni relative all’età e che spesso compaiono tra i 40 e i 65 anni.
La causa principale della sindrome da disfunzione del cristallo è l’affaticamento naturale di questa struttura oculare, una lente naturale che ci permette di mettere a fuoco correttamente gli oggetti.
Con il passare degli anni il cristallino perde progressivamente la sua mobilità, elasticità e trasparenza: diventa gradualmente opaco, causando problemi alla vista.
I sintomi più frequenti sono:
– Vista annebbiata
– Diminuzione della sensibilità ai colori
– Frequenti cambi di refrazione (occhiale)
– Difficoltà e cambiamenti nella visione da vicino
I principali disturbi visivi che compaiono come conseguenza della sindrome da disfunzione del cristallino sono:
1) CATARATTA
Il IV nervo cranico (trocleare)
innerva il muscolo grande obliquo. Questa patologia è nota anche come paralisi
del grande obliquo e può essere mono o bilaterale.
La paralisi del quarto nervo cranico è spesso di natura idiopatica. Sono state identificate alcune CAUSE. Le cause comprendono:
Raramente, tale paralisi è causata da aneurismi, tumori (p. es., meningioma, pinealoma) o sclerosi multipla.
La paralisi del IV nervo cranico può colpire uno o entrambi gli occhi. Poiché il muscolo obliquo superiore è paretico, gli occhi non adducono normalmente. I pazienti vedono le immagini doppie, una al di sopra e leggermente al lato dell’altra; così, scendere dalle scale, che richiede il guardare in basso e all’interno, risulta difficoltoso. Tuttavia, inclinare la testa dal lato opposto a quello del muscolo paretico può compensare ed eliminare l’immagine doppia.
L’esame obiettivo può rilevare delle sottili alterazioni della motilità oculare che provocano sintomi ma non segni. La TC o la RM possono essere eseguite per identificare la causa.
LA TERAPIA CONSISTE:
Gli esercizi di oculomozione o le lenti prismatiche possono ristabilire una visione normale. Se la paralisi non si risolve, può essere necessario finalmente un intervento chirurgico, soprattutto per lo strabismo congenito.
Il terzo nervo cranico controlla i movimenti di quattro muscoli che muovono l’occhio in alto, in basso, all’interno e in torsione. Questo nervo controlla anche i movimenti della pupilla, della palpebra superiore e l’accomodazione.
La PARALISI DEL III può essere completa o parziale, coinvolgendo tutti i muscoli innervati o solo alcuni di essi, più frequenti sono i deficit parcellari. In caso di paralisi completa vi è una ptosi totale e l’occhio è fisso in fuori e in basso (exoipotropia), la pupilla è dilatata e non reagisce alla luce.
La FORMA CONGENITA è di solito rara, monolaterale, con pupilla risparmiata e associata ad ambliopia; la causa può non essere chiara, alle volte vi è un parto difficile ma molti casi non hanno cause evidenti e sono probabilmente secondari a un anomalo sviluppo del nervo.
Le PARALISI ACQUISITE possono essere causate da traumi cerebrali, infezioni virali, tumori, aneurismi, diabete e ipertensione. Anomalie congenite del III comprendono sindromi disinnervazionali restrittive come la Fibrosi Congenita dei Muscoli Extraoculari (CFEOM).
La PARALISI TOTALE ha purtroppo una prognosi infausta per la visione binoculare. Tramite la chirurgia è possibile ottenere un grossolano riallineamento oculare in posizione primaria, spesso senza eliminare la diplopia. Nel caso invece delle paralisi parziali la chirurgia può essere di grande aiuto per riallineare gli occhi e per riesercitare la visione binoculare.
Il deficit del muscolo Retto Superiore spesso associato al deficit dell’Elevatore Palpebrale, darà ipotropia (deviazione dell’occhio verso il basso) e ptosi.
Il deficit isolato del muscolo Retto Superiore è in genere congenito, bisogna fare attenzione a non confonderlo con un deficit secondario a quello dell’Obliquo Superiore controlaterale.
La CORREZIONE CHIRURGICA prevede una recessione del muscolo Retto Inferiore associata a resezione del muscolo Retto Superiore e, se non fosse sufficiente, si potrà recedere l’Obliquo Inferiore. Spesso negli strabismi a carico di un occhio s’interviene anche sul controlaterale, perché avendo i due occhi, un’innervazione simmetrica, si riesce a correggere lo strabismo modulando la forza del muscolo sinergista controlaterale, ossia il muscolo che si contrae simultaneamente per compiere un determinato movimento.
Per il deficit isolato totale si usa l’intervento di Knapp, che prevede la trasposizione dei due muscoli retti orizzontali ai lati del Retto Superiore. Solo in seguito si correggerà l’eventuale ptosi.
Il deficit dell’Obliquo Inferiore è molto raro. La condizione che simula questo quadro è la Sindrome di Brown, la diagnosi differenziale si fa con la valutazione della motilità passiva.
La sindrome di Duane (Stilling Turk Duane) è una forma congenita di strabismo, caratterizzata da limitazione del movimento orizzontale dell’occhio e retrazione del globo…
Sono un medico oculista ospedaliero e svolgo la libera professione nel mio studio a Cernusco sul Naviglio, in Martesana. Visito privatamente anche in due studi oculistici a Milano e Bergamo. I pazienti si rivolgono a me per regolari controlli della vista o per risolvere problematiche oculari importanti.