Gocce oculari durante la visita: quando e perché?

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La visita oculistica non è mai un evento doloroso. L’unica manovra che può risultare fastidiosa è legata all’instillazione di gocce oculari che vengono utilizzate principalmente per la:

Misurazione della pressione oculare

Nello studio del Dott. Scotti viene utilizzato il tonometro di Goldmann, gold standard delle metodologie, il metodo più ampiamente accettato. Il tonometro di Goldmann imprime una lievissima forza sulla cornea. Per fare questa misurazione viene utilizzato un collirio anestetico (Oxibuprocaina Cloridrato o Lidocaina Cloridrato) in modo che il paziente non senta alcun fastidio. 

L’effetto dell’anestetico è immediato e non ha effetti collaterali; si invita il paziente a non toccarsi l’occhio per circa 20 minuti, tempo necessario perchè cessi l’effetto dell’anestetico.

Questo esame è fondamentale per tutti i pazienti ma soprattutto per chi ha familiarità positiva per glaucoma (pressione alta dell’occhio) o e per chi è già affetto da Glaucoma, condizione che può portare a cecità completa.

Valutazione fondo oculare

Viene effettuata utilizzando delle speciali lenti, previa instillazione di  farmaci che dilatato la pupilla (detti midriatici come la fenilefrina).

Lo scopo dell’esame del fondo oculare è la diagnosi (nonché il monitoraggio nel tempo) delle patologie che riguardano le strutture che si trovano all’interno del bulbo oculare: corpo vitreo, retina (zona centrale, la macula, e periferia) e testa del nervo ottico come ad esempio:

Spesso l’esame del fondo oculare può evidenziare la presenza di altre malattie sistemiche come ad esempio i tumori del cervello, il diabete, l’ipertensione arteriosa. 

Durante l’esame il paziente proverà una sensazione di fastidio, fotofobia, (marcata sensibilità alla luce) ma mai dolore.

Refrazione in ciclopegia

Per tale esame, fondamentale nei bambini e negli ipermetropi, vengono usati colliri che contemporaneamente dilatano la pupilla e bloccano la capacità di messa a fuoco (detti  MIDRIATICI CICLOPLEGICI come l’atropina,il ciclopentolato e la tropicamide). 

L’impiego dell’atropina come cicloplegico per la valutazione dello stato rifrattivo, in pazienti con sospetta esotropia accomodativa, impone che il farmaco venga instillato a casa del paziente a cominciare da 2-3 giorni prima della visita ambulatoriale, in modo da ottenere la massima cicloplegia. Il ciclopentolato o la tropicamide possono essere invece instillati direttamente in ambulatorio (3 volte a distanza di 5 minuti).

Nel mio studio eseguo sempre l’esame del fondo oculare in midriasi e l’esame della refrazione in ciclopegia nei bambini durante la prima visita oculistica.

Il massimo della midriasi e/o ciclopegia si ottiene generalmente in un arco di tempo compreso fra 20 e 40 minuti ed è correlato alla concentrazione usata e al numero di gocce instillate.

Ecco perché dopo l’instillazione del collirio adeguato si invita il paziente ad aspettare in sala d’attesa per essere poi richiamato dopo circa 20-40 minuti. 

L’uso di tali colliri causa bruciore transitorio, visione offuscata e marcata fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce) della durata di alcune ore. Pertanto, la visione per vicino e quella per lontano potrebbero risultare difficoltose e la guida di autoveicoli ardua; è quindi preferibile venire accompagnati. In genere l’effetto scompare del tutto nel giro di 4-6 ore.

gocce oculari