Col termine “MIOPIA” si indica un difetto visivo che consiste nella difficoltà di mettere a fuoco gli oggetti lontani.

Nella miopia, l’immagine osservata non viene messa a fuoco sulla retina, ma converge davanti ad essa con conseguente visione sfocata e distorta da lontano, mentre la capacità di vedere da vicino può essere buona.

Oggi, questa patologia, in virtù dello stile di vita caratteristico dei Paesi industrializzati è in costante aumento: entro metà secolo in Italia, così come nel resto d’Europa, il 75-80% della popolazione sarà miope. Quando la miopia è di tipo medio-grave, ossia supera le 6 diottrie, comporta un rischio maggiore di sviluppare problematiche ulteriori: distacco della retina, glaucoma, maculopatie
CAUSE e FATTORI DI RISCHIO
La miopia si evidenzia tra gli otto ed i dodici anni d’età (età scolare), tende a peggiorare con lo sviluppo corporeo durante l’adolescenza e si stabilizza intorno ai 20-25 anni, salvo possano verificarsi variazioni minime più avanti nel corso della vita. In età adulta la miopia può enfatizzarsi per la presenza contemporanea di disturbi del cristallino, come la cataratta e la presbiopia.
Nella maggior parte dei casi, il difetto è acquisito, cioè subentra con il passare degli anni, specialmente in età scolare. Rara è, invece, la miopia congenita, cioè presente sin dalla nascita.
Per quanto riguarda i fattori scatenanti, sempre maggiore importanza sta assumendo la componente ambientale: Il costante sforzo nella visione ravvicinata, oltre a spiegare l’attuale trend di diffusione della miopia, è alla base anche dell’aumento dei casi di strabismo.
Sul fronte della prevenzione, è dunque fondamentale che bambini e adolescenti, sempre più assorti nei loro device e impegnati in attività che mettono sotto pressione i muscoli dell’occhio responsabili della visione convergente, trascorrano più tempo all’aperto, “allenando” anche i muscoli che permettono la visione a distanza.
E, per raggiungere un piccolo compromesso che metta d’accordo genitori e figli iperconnessi, gli esperti sdoganano tv e console per videogame che, a differenza di smartphone e tablet, implicano una visione più fisiologica, a una distanza di almeno 1,5-2 metri. Anche per questi dispositivi, tuttavia, vale la regola del buon senso e non bisogna eccedere nella dose di esposizione quotidiana.
LA MIOPIA DA QUARANTENA
Prima della pandemia, negli anni 2015-2019 il tasso di miopia misurato tra i bambini di sei anni arrivava al 5,7%.
Nel giugno 2020, dopo 5 mesi di confinamento domiciliare, il tasso di miopia in quella fascia di età è salito vertiginosamente al 21,5% e gli scienziati hanno battezzato questo nuovo fenomeno «miopia da quarantena».
E proprio a causa delle quarantene per la pandemia, la miopia sta diventando un problema anche per paesi in cui non lo è mai stato, e questo vale anche per quelle zone in cui i ragazzini giocavano molto all’aperto e si sono ritrovati all’improvviso confinati.
TRATTAMENTI
- occhiali tradizioni
- lenti per la progressione della miopia (DIMS)
- lenti a contatto
- gocce atropina
- chirurgia refrattiva laser
- lensectomia refrattiva