VALUTAZIONE ORTOTTICA

Le competente dell'ortottista sono dirette alla PREVENZIONE, alla CURA, alla RIABILITAZIONE e a PROCEDURE di valutazione funzionale

 

DR. PEREGO

Nello studio oculistico del Dott. Scotti collabora l’ortottista Corrado Perego. Insieme svolgono sempre le visite ai bambini e su richiesta anche per gli adulti con specifici problemi alla vista.

I principali campi di interesse del Dr. CORRADO PEREGO sono: diagnosi e trattamento dello strabismo, della diplopia e dell’ambliopia. Inoltre si occupa di riabilitazione visiva (ipovisione e dislessia visuo-percettiva).

Il dott. Perego ha una solida esperienza e, oltre a collaborare nello Studio Oculistico con il Dott. Scotti, svolge la sua principale attività clinica presso l’Istituto Auxologico Italiano. Ha collaborato con l’Azienda Ospedaliera S.Gerardo di Monza e il Centro Oftalmico Vittorio Veneto (C.O.V.V.) di Milano (Direttore Prof. Vito De Molfetta).

Difficoltà di apprendimento, dislessia e visione

I disturbi dell’apprendimento, tra cui la dislessia, sono condizioni che presentano una discrepanza tra i livelli di rendimento scolastico e le potenzialità dedotte dalle abilità intellettive effettive del soggetto.

I disturbi specifici dell’apprendimento influenzano la capacità di

  • Capire o utilizzare la lingua parlata
  • Capire o utilizzare la lingua scritta
  • Comprendere ed usare i numeri e la ragione utilizzando concetti matematici
  • Coordinare i movimenti
  • Focalizzare l’attenzione su un compito

Pertanto, i disturbi comprendono problemi nella lettura, nella matematica, nella fluenza fonemica, nell’espressione scritta o nella grafia, e nella comprensione e nell’uso verbale e non verbale del linguaggio. La maggior parte dei disturbi dell’apprendimento è complessa o mista, con deficit in più di un’area.

La DIAGNOSI, quindi, è multidisciplinare, e il TRATTAMENTO consiste prima di tutto nella gestione educativa e a volte nella terapia medica, comportamentale e psicologica.

Come può un OCULISTA o un ORTOTTISTA intervenire efficacemente in aiuto alla dislessia?

La visita oculistica e ortottica NON ha lo scopo di curare la dislessia ma diventa un importante e fondamentale contributo che si inquadra nelle strategie di supporto al bambino nell’aiuto dislessia. In che modo?

  • Esaminando e definendo quali siano i problemi visivi funzionali che ostacolano una acquisizione efficiente dell’informazione visiva
  • Compensandole condizioni refrattive come ad esempio miopia, ipermetropia o astigmatismo che non permettono al bambino di ottenere un’immagine nitida della lavagna e/o del libro.
  • Migliorando l’efficienza visiva nell’ambito delle attività ravvicinate (33-40 cm)
  • Valutando il livello di sviluppo delle abilità percettive coinvolte nei processi di letto-scrittura

Fonti

CATARATTA

 

La cataratta è una patologia caratterizzata dall’opacizzazione del cristallino, la lente biconvessa posta nel bulbo oculare grazie alla quale ogni oggetto può essere focalizzato sulla retina.
Quando il cristallino perde la sua trasparenza si genera una visione sfocata e poco nitida, associata ad una progressiva e graduale riduzione del visus.

 

In caso di peggioramento clinico e di difficoltà nello svolgimento delle normali attività quotidiane l’unica soluzione definitiva al problema resta l’intervento chirurgico.

 

 

TIPI DI CATARATTA

         cataratta nucleare

         cataratta corticale

         cataratta sottocapsulare

          cataratta pseudoesfoliativa (PEX)

         cataratta secondaria 

 

CAUSE e FATTORI DI RISCHIO DELLA CATARATTA?

         ETA’ avanzata.

         TRAUMI DIRETTI che coinvolge l’occhio (esposizione eccessiva a luce e calore, ustione chimica, lesione, contusione,….)

         FATTORI GENETICI

         DIABETE

         MALATTIE OCULARI come il glaucoma

         ESPOSIZIONE PROLUNGATA AI RAGGI X E ULTRAVIOLETTI

         fumo e alcol

         una dieta poco corretta ed equilibrata 

–     Farmaci: cortisone

 

SINTOMI

         progressivo annebbiamento della vista

         abbagliamento di fronte alla luce frontale.

         luci iniziano a provocare fastidi visivi abbastanza evidenti, soprattutto di sera.

         Può iniziare a emergere una certa difficoltà nella distinzione dei colori, sino ad arrivare addirittura a un vero e proprio sdoppiamento delle immagini

         Leggere diventa sempre più complicato e le immagini tendono a dissolversi, sino ad avvertire l’esigenza di cambiare gradazione degli occhiali con una certa frequenza.

         In rari casi, il paziente può addirittura riscontrare un miglioramento della vista.

 

LA cataratta è una patologia progressiva, che inizia con sintomi trascurabili e conduce nel tempo a difficoltà nella vita di ogni giorno. Spesso viene confusa con miopia o astigmatismo, con il rischio di vedere sempre peggio da lontano o da vicino.

 

 

DIAGNOSI

E ‘necessario fare una visita oculistica completa in modo da verificare la salute generale dell’occhio e la funzione visiva (refrazione e acuità visiva): Gli esami che vengono eseguiti in previsione di un eventuale intervento chirurgico, sono:.

·         biomicroscopia dell’endotelio cornale è un esame utile per valutare le condizioni della cornea. Serve, a sua volta, per individuare le criticità che possono incrementare i rischi collegati a ogni intervento chirurgico

·         ecobiometria serve a valutare quali debbano essere le caratteristiche essenziali delle lenti che andranno a sostituire il cristallino opacizzato

·        topografia e  la tomografia corneale sono esami necessari per definire con la massima precisione la morfologia e la curvatura corneale nonché il suo spessore.

·         la visita ortottica valuta la mobilità oculare.

Esami complementari ma non sempre necessari possono essere:

·         ecografia bulbare è un ulteriore esame che valuta la morfologia della retina e delle cavità interne dell’occhio. Un test simile è utile per avere a disposizione un quadro completo sulla evoluzione della cataratta

·         fluorangiografia e la tomografia sono esami estremamente evoluti per verificare lo stato di salute della retina

·         campimetria computerizzata è uno strumento molto valido e tecnologicamente avanzato per valutare la sensibilità della retina ed individuare anomalie del campo visivo

 

TRATTAMENTO

Attualmente, l’unico trattamento diretto ed efficace contro una cataratta già sviluppata coincide con l’intervento chirurgico. Tale operazione prevede l’asportazione del cristallino in toto che viene sostituito con una lente artificiale (IOL). Ha una durata di circa dieci minuti ed è indolore.

  

QUANDO OPERARE

 

Attualmente, l’operazione alla cataratta si rende necessaria nel momento in cui la qualità della propria vista non sia più soddisfacente, mettendo in crisi la vita quotidiana stessa del paziente. Per fortuna, grazie alle moderne tecnologie, è possibile operare con la massima tempestività. Non è più necessario attendere che la cataratta sia matura per decidere di rimuoverla. Non appena ci si accorge di non avere più una vista ottimale, è un’ottima idea quella di sottoporsi all’intervento chirurgico. In questo modo, è possibile tornare a svolgere le normali mansioni di tutti i giorni senza alcun rischio per la propria salute e incolumità.

 

Per la CATARATTA SECONDARIA, l’intervento necessario  è la CAPSULOTOMIA YAG LASER.

CHERATOCONO

Il cheratocono è una malattia progressiva della cornea che può provocare una riduzione anche molto grave della capacità visiva.  Consiste in un assottigliamento e deformazione della cornea stessa, che tende a sfiancarsi protrudendo in avanti, a volte in modo così evidente da assumere una forma conica.

Breve Ripasso: la Cornea e le sue Funzioni

La cornea è la membrana che ricopre la parte anteriore dell’occhio. Essa rappresenta la prima “lente” incontrata dalla luce nel percorso verso il cervello, attraverso la quale è possibile intravedere l’iride e la pupilla.  La cornea rappresenta un elemento essenziale del sistema diottrico oculare, sia perché permette il passaggio della luce dall’esterno verso le strutture interne dell’occhio, sia perché contribuisce alla messa a fuoco delle immagini sulla retina. Oltre a ciò, la cornea fornisce anche protezione e sostegno alle strutture oculari.

 

Generalmente non vi sono disturbi come dolore o infiammazione, i problemi avvertiti dai pazienti consistono in un peggioramento della capacità visiva.

 

In molti casi l’occhio affetto da cheratocono diventa miope, ma è l’astigmatismo irregolare a disturbare maggiormente la visione, inducendo la percezione di un’immagine sfuocata e deformata (soprattutto le fonti luminose tendono ad essere allungate come se avessero una coda luminosa).

Può esordire fin dalla pubertà e, se non immediatamente diagnosticato, è difficilmente curabile e nei casi più gravi può richiedere un trapianto di cornea. La velocità e l’entità della progressione della deformazione corneale da cheratocono sono estremamente variabili; come regola generale la velocità di evoluzione è maggiore nei giovanissimi e diminuisce sensibilmente con l’età.

Diagnosticare precocemente il cheratocono ci permette di indirizzare i pazienti verso il Cross linking, una tecnica para-chirurgica che ha dimostrato efficacia nel rallentare e in molti casi fermare l’evoluzione del cheratocono. Generalmente il Cross linking viene applicato soprattutto nei pazienti giovani e negli stadi inziali della malattia, cioè quando ancora lo spessore e le curvature della cornea sono discretamente o completamente conservate. Poter intervenire precocemente con il Cross Linking, permette al paziente di:

  • stabilizzare la malattia
  • ottenere un beneficio sulla qualità visiva
  • ottenere una miglior tolleranza delle lenti a contatto
  • allontanarsi dall’eventuale peggioramento della patologia che porterebbe portare al trapianto di cornea.

Trattandosi di una malattia ereditaria non è possibile una prevenzione. Ma è indispensabile la diagnosi precoce. Sottoporsi ad esami oculistici come la TOPOGRAFIA corneale è estremamente importante e può evitare l’intervento chirurgico di trapianto di cornea.

Quindi rimangono consigliate le visite oculistiche durante lo sviluppo a 3, 6 e 12 anni, quando esista familiarità per la malattia (un parente affetto) e quando sussistano sintomi quale visione sfuocata scarsamente correggibile con gli occhiali.

ALLERGIA AGLI OCCHI

Se i tuoi occhi prudono e sono rossi, lacrimanti o brucianti, potresti avere un allergia agli occhi (congiuntivite allergica), una condizione molto frequente e molto fastidiosa.

SINTOMI

Pazienti affetti da congiuntivite allergica riferiscono

  • Prurito oculare bilaterale da lieve a intenso
  • Iperemia congiuntivale
  • Fotosensibilità (fotofobia nei casi gravi)
  • Edema palpebrale
  • Secrezione acquosa o filamentosa

SEGNI OCULARI
I segni oculari comprendono edema, iperemia congiuntivale e secrezione. La congiuntiva bulbare appare traslucida, bluastra e ispessita. Sono comuni la chemosi e una caratteristica dermatoblefarite con iperemia, edema e lichenificazione della prima parte superiore mediale e poi della palpebra inferiore. Il prurito cronico può portare a strofinamento cronico delle palpebre, iperpigmentazione perioculare e dermatoblefarite.

FATTORI SCATENANTI
– Allergeni esterni: come pollini o erbe infestanti
– Allergeni interni: peli di animali domestici, acari della polvere e muffe
– Irritanti: fumo di sigaretta, profumi e gas di scarico

Quando un allergene viene a contatto con l’occhio, alcune cellule all’interno dell’occhio (chiamate mastociti) rilasciano istamina e altre sostanze per combattere l’allergene. Questa reazione fa sì che i tuoi occhi diventino rossi, pruriginosi e acquosi.

DIAGNOSI

La diagnosi della congiuntivite e la distinzione tra congiuntivite batterica, virale, e non infettiva sono solitamente cliniche. Nella congiuntivite allergica, sono presenti eosinofili negli strisci congiuntivali, che si ottengono dalla congiuntiva tarsale inferiore o superiore; tuttavia, tale esame è indicato raramente. LA diagnosi viene posta dall’oculista mediante un’attenta anamnesi ed esame obiettivo dell’occhio durante una visita oculistica completa.

diagnosi differenziale

TRATTAMENTO

  • Misure sintomatiche
  • Antistaminici topici, FANS, stabilizzatori dei mastociti o una combinazione di essi
  • Corticosteroidi topici o ciclosporina per i casi recidivanti
  • Talvolta, antistaminici per uso orale

Evitare gli allergeni noti e l’uso di impacchi freddi e di sostituti lacrimali possono ridurre i sintomi della congiuntivite allergica;

occasionalmente è utile la desensibilizzazione antigenica.

Nella congiuntivite allergica stagionale è meno probabile che sia necessario l’uso di farmaci multipli o cortisonici topici somministrati a cicli.


MELANOMA OCULARE

Il melanoma oculare è il tumore dell’occhio più comune negli adulti sebbene sia molto raro.  In Italia si registrano tra i 400 e i 500 nuovi casi per anno. Il melanoma oculare…

Sviluppo della funzione visiva

Un problema di vista deve essere sospettato quando un bambino non risponde in modo corretto all’ambiente circostante.

Di seguito sono riportati alcune “linee guida” in rapporto all’età che possono aiutare a decidere se il bambino sta avendo…

LENTI INTRAOCULARI (IOL) premium

L’impianto di lenti intraoculari (IOL = Intra Ocular Lens) è una procedura chirurgica che consiste nell’inserire all’interno dell’occhio una speciale lente artificiale che generalmente sostituisce del tutto la lente naturale chiamata Cristallino.

Generalmente durante l’intervento…

Strabismo

Per strabismo s’intende la condizione in cui uno o entrambi i bulbi oculari sono deviati. 

Lo Strabismo insorge di solito nei primi mesi di vita o può manifestarsi intorno ai 2-3 anni, quando la visita…

Cataratta Congenita

cataratta

 

La cataratta congenitarappresenta la più comune causa di perdita della funzione visiva curabile in età pediatrica. La sua incidenza, diversa a seconda delle statistiche, e pari a 8-9/10000 neonati, aumentando a 16/10000 bambini di 7 anni. Si stima che circa 200.000 bambini nel mondo siano ciechi a causa della cataratta. Può interessare uno o entrambi gli occhi (in circa i 2/3 dei casi).

CAUSE

fattori responsabili dell’opacizzazione del cristallino possono essere molteplici. I più comuni comprendono le infezioni intrauterine, i disordini metabolici e le sindromi geneticamente trasmesse. Un terzo delle cataratte pediatriche sono sporadiche e non sono associate con eventuali malattie sistemiche o oculari. La modalità di trasmissione più frequente è l’autosomica dominante a penetranza completa.

  • Idiopatiche (non derivante da cause note)
  • Associata ad anomalie cromosomiche del neonato come la sindrome di down, sindrome di turner,…
  • Infezioni intrauterine (soprattutto se contratte nel primo trimestre): morbillo, rosolia, varicella, citomegalovirus, herpes simplex, herpes zoster, poliomielite, influenza, virus di Epstein-Barr, sifilide e toxoplasmosi.
  • Disordini metabolici (soprattutto se contratti in gravidanza): galattosemia, diabete, ipocalcemia, ipoglicemia, mannosidasi, deficienza galatochinasi, ipoparatiroidismo o gravi carenze alimentari
  • Assunzione di farmaci, soprattutto in gravidanza, come tetracicline, sulfamidici, cortisone, viatamina D
  • Esposizione ai raggi X durante la gravidanza (maggior rischio nel primo trimestre).
  • Associato a malattie oculari: aniridia, persistenza del vitreo primitivo iperplastico, microftalmo, retinopatia del prematuro (ROP), anomalia di Peter, cornea guttata, endoftlamiti
  • La prematurità e la sofferenza feto-neonatale;
  • Malattie sistemiche del neonato (artrite reumatoide, sindrome di Marfan, sindrome di Weill-Marchesani e malformazioni cranio-facciali)
  • Traumi

TIPI di OPACITA’

  1. singole
  2. multiple
  3. piccole (che interferiscono poco con la funzione visiva)
  4. estese e molto dense

SEGNI e SINTOMI

  1. Ambliopia più o meno grave, tipica delle cataratte estese e dense del cristallino
  2. riflesso pupillare biancastro (leucocoria) o l’assenza del classico riflesso rosso in fotografia, spesso segnalato dagli stessi genitori
  3. strabismo, se la cataratta è monolaterale
  4. nistagmo che insorge intorno ai 3 mesi di età, in presenza di cataratta bilaterale evoluta

TRATTAMENTO

Il trattamento consiste nell’asportazione del cristallino

Sebbene l’argomento sia ancora controverso, è ampiamente condivisa l’opinione che in caso di cataratta completa e densa l’intervento è inevitabile. Quando la cataratta è incompleta l’intervento è indicato quando la funzione visiva è compromessa (AV < 4/10).

Se l’acuità visiva non è ottenibile con certezza bisogna tener presente che quanto più posteriore e centrale è la cataratta tanto più determina ambliopia e che una cataratta che oscura il riflesso rosso per più di 3 mm al centro della pupilla può incidere in modo significativo sulla funzione visiva.

Generalmente si preferisce inserire la lente artificiale se il bambino ha più di 18 mesi anche se in alcuni casi si può inserire nella stessa seduta chirurgica.

TIMING

La cataratta interferisce con il normale sviluppo della funzione visiva.

In generale va operata tra la quarta e la sesta settimana di vita (max la decima settimana), cercando di ridurre al minimo l’intervallo tra i due occhi (1-2 settimane) in caso di cataratta bilaterale.

RIABILITAZIONE e Follow-up

Fino a quando la IOL non viene inserita è opportuno proseguire un trattamento riabilitativo sia con l’uso di occhiali sia con lenti a contatto, in quanto l’occhio senza cristallino vede ovviamente male. E’ possibile che si renda necessario un trattamento occlusivo per l’ambliopia e per un  eventuale strabismo.

Visite periodiche sono poi necessarie per monitorare lo stato della retina e del disco ottico.

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Dottor Fabrizio Scotti

Sono un medico oculista ospedaliero e svolgo la libera professione nel mio studio a Cernusco sul Naviglio, in Martesana. Visito privatamente anche in due studi oculistici a Milano e Bergamo. I pazienti si rivolgono a me per regolari controlli della vista o per risolvere problematiche oculari importanti.